Sergio Tacchini

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Sergio Tacchini
Sergio Tacchini (1960 circa)
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Tennis
Termine carriera 1974
Carriera
Nazionale
1959-1968Bandiera dell'Italia Italia
Singolare1
Vittorie/sconfitte 175-159 (52,39%)
Titoli vinti 1
Miglior ranking -
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 2T (1961)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (1960, 1961)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 2T (1960, 1962, 1965)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 3T (1966)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 1-2
Titoli vinti 1
Miglior ranking -
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 1T (1961)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (1969, 1974)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 2T (1963)
Bandiera degli Stati Uniti US Open -
Doppio misto1
Vittorie/sconfitte -
Titoli vinti -
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open -
Bandiera della Francia Roland Garros 3T (1961)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 2T (1966)
Bandiera degli Stati Uniti US Open -
Palmarès
Argento Coppa Davis 1960
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al 29 dicembre 2014

Sergio Tacchini (Novara, 2 settembre 1938[1]) è uno stilista, imprenditore ed ex tennista italiano. È stato cinque volte campione italiano di doppio: tre volte in coppia con Giordano Maioli (1966, 1970 e 1971) e due volte con Nicola Pietrangeli. Nel 1960 ha raggiunto la finale di Coppa Davis con la nazionale italiana. Nel 1966 ha fondato l'azienda che riporta il suo nome e cognome, poi venduta nel 2007.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

«Quella grande fiducia in se stesso gli fece raggiungere traguardi importanti soprattutto nella vita: chapeau! Nella sua megalomania ha creato un piccolo impero ed è stato l'unico al mondo a mettere il proprio nome sulle maglie.[2]»

Carriera agonistica[modifica | modifica wikitesto]

Sergio Tacchini si accosta al tennis nel 1955, a 17 anni. Quattro anni dopo, vince il Trofeo Bonfiglio, cioè i Campionati Internazionali d'Italia juniores. Esordisce nel 1959 in Coppa Davis, competizione alla quale partecipa anche nel 1960, anno in cui l'Italia giunge in finale. In entrambi i casi è schierato nella finale della zona europea, a risultato acquisito. Compare nuovamente nel 1964, al primo turno contro l'Egitto, dove è fondamentale per la vittoria 4-1 dell'Italia, vincendo entrambi i singolari e il doppio, in coppia con Pietrangeli. Differentemente, in semifinale con la Svezia, perde in singolare sia con Lundquist, sia con Schmidt e l'Italia è eliminata per 3-1[3].

Con l'avvento di Vasco Valerio alla guida della squadra nazionale, Tacchini non gode della fiducia del nuovo capitano non giocatore che non lo considera completamente maturo per la Davis. Tacchini, alla vigilia del primo turno della competizione del 1965, è protagonista di un litigio con un avversario al Torneo di Napoli. Valerio lo squalifica e gli inibisce di partecipare ai primi due incontri di Davis[4]. Nei quarti di finale, contro la Cecoslovacchia, il capitano schiera Tacchini soltanto in doppio con Pietrangeli, al posto di Maioli, mentre in singolare gli preferisce Merlo. La scelta si rivela un fallimento. Nonostante i due punti conquistati da Pietrangeli in singolare, il doppio Pietrangeli-Tacchini è sconfitto. Infine, Merlo non riesce a conquistare il terzo punto contro il modesto ma più fresco Holeček. L’Italia è così eliminata dalla Cecoslovacchia per 3-2 [3]. In compenso, Merlo lo batte in finale ai Campionati assoluti.

L'anno dopo Tacchini è finalmente considerato titolare nel singolare e si aggiudica entrambi i match contro la Russia. Nella semifinale contro il Sudafrica compie l'impresa di battere Cliff Drysdale. Non gli riesce, però, nella giornata finale, di conquistare il punto decisivo contro il più debole Diepraam e l'Italia è nuovamente eliminata[3]. In totale, Tacchini vanta cinque vittorie e otto sconfitte, nel singolare di Coppa Davis, mentre, nel doppio, in coppia con Pietrangeli, ha ottenuto una vittoria e una sconfitta.

Ai Campionati italiani assoluti di tennis giunge in finale nel torneo di singolare nel 1960 ma perde da Beppe Merlo in tre set, dopo aver battuto Pietrangeli in semifinale. Identici risultati (vittoria in semifinale con Pietrangeli e sconfitta in finale da Merlo) ottiene nel 1963. Nel 1964 batte Merlo in semifinale ma in finale è battuto in tre set da Pietrangeli[5]. L'anno dopo è nuovamente in semifinale contro Beppe Merlo e conduce per 3-0 al quinto set, quando l'incontro è sospeso. L'indomani giunge con oltre 15 minuti di ritardo ed è incredibilmente squalificato, perdendo la chance di giocare la sua quarta finale agli "assoluti"[6]. Nel doppio è stato invece cinque volte campione italiano: tre volte in coppia con Giordano Maioli (1966, 1970 e 1971) e due volte con Nicola Pietrangeli (1967, 1968)[7].

Ha partecipato a tutti i tornei del Grand Slam, ottenendo come miglior risultato il terzo turno agli U.S. National Championships 1966 nel singolare e agli Internazionali di Francia 1961 nel doppio misto. Nel doppio maschile ha raggiunto il secondo turno al Torneo di Wimbledon 1963 e agli Open di Francia 1969 e 1974. Agli Australian Championships del 1961, giunse al secondo turno, superando il giocatore di casa Wayne Millen e diventò il terzo dei cinque tennisti italiani ad aver vinto almeno un incontro nelle edizioni del torneo disputate su erba, insieme a Giorgio De Stefani, Fausto Gardini, Nicola Pietrangeli e Claudio Pistolesi. Fu poi sconfitto al secondo turno dall'australiano Brian Tobin.

Agli Internazionali d'Italia è giunto ai quarti di finale nel 1964, dove ha perso dall'australiano Fred Stolle, che poi giungerà in finale. Ha vinto in singolare il Torneo di Nizza del 1964, battendo il francese Jean-Noël Grinda e il doppio del Campionato partenopeo del 1965, in coppia con Jean-Claude Barclay, battendo Merlo-Mulligan.

Si è ritirato dalla carriera tennistica, nel singolare, nel 1968 ma ha proseguito a gareggiare in doppio sino al 1974.

Carriera imprenditoriale[modifica | modifica wikitesto]

Logo Sergio Tacchini
Scarpe da tennis firmate Sergio Tacchini

Sergio Tacchini, come imprenditore, è considerato un innovatore, nel mondo del tennis, perché negli anni sessanta ha dato impulso all'introduzione dei colori nell'abbigliamento tennistico, mondo sino ad allora dominato dal bianco. La sua attività imprenditoriale inizia nel 1966 con la creazione di Sandys S.p.A., che diventerà poi Sergio Tacchini S.p.A.. Il marchio nato inizialmente per il tennis estende le sue attività ad altri settori sportivi ed al tempo libero. Nel 1992 Tacchini è nominato Cavaliere del lavoro.

In seguito ad un periodo di crisi, il 4 giugno 2007 entra ufficialmente nel gruppo Tacchini H4T (Hembly for Tacchini), società cinese controllata da Billy Ngok, presidente di Hembly International Holdings, che la trasforma in brand company, e quindi "Sergio Tacchini International" nel 2013.

Il 1º dicembre 2000 Tacchini diventa presidente dell'Olimpia, società di pallacanestro di Milano, carica che mantiene fino al luglio 2002 quando cede la proprietà della squadra.

Giocatori di cricket sponsorizzati[modifica | modifica wikitesto]

Tennisti sponsorizzati[modifica | modifica wikitesto]

In attività[modifica | modifica wikitesto]
In passato[modifica | modifica wikitesto]

Nella Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ha sposato Pierrette Seghers, già tennista di prima categoria e con la quale ha partecipato a diversi tornei, nella categoria del doppio misto. I due hanno una figlia, Alessandra, che in azienda si occupa dei rapporti con l'estero.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (1)[modifica | modifica wikitesto]

No. Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 1964 Bandiera della Francia Torneo della Francia del Sud, Nizza Terra rossa Bandiera della Francia Jean-Noël Grinda 6-4, 4-0, rit.

Finali perse (2)[modifica | modifica wikitesto]

No. Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 1961 Bandiera dell'Italia Torneo Internazionale di Reggio Calabria, Reggio Calabria Terra rossa Bandiera dell'Italia Fausto Gardini 6-2, 6-1, 6-1
2. 1962 Bandiera dell'Italia Campionato partenopeo, Napoli Terra rossa Bandiera dell'Italia Fausto Gardini 4-6, 6-2, 6-2, 6-1

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (1)[modifica | modifica wikitesto]

No. Anno Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 1965 Bandiera dell'Italia Campionato partenopeo, Napoli Terra rossa Bandiera della Francia Jean-Claude Barclay Bandiera dell'Italia Giuseppe Merlo
Bandiera dell'Australia Martin Mulligan
8-6, 6-1

Finali perse (4)[modifica | modifica wikitesto]

No. Anno Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 1963 Bandiera di Monaco Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo Terra rossa Bandiera dell'Italia Nicola Pietrangeli Bandiera della Spagna Alberto Arilla
Bandiera della Spagna José-Luis Arilla
11-9, 6-4, 4-6, 6-4
2. 1963 Bandiera dell'Italia Campionato partenopeo, Napoli Terra rossa Bandiera dell'Argentina Eduardo Soriano Bandiera dell'Australia Ken Fletcher
Bandiera dell'Australia Robert Howe
6-2, 5-7, 6-1, 6-4, 9-7
3. 1964 Bandiera dell'Italia Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo Terra rossa Bandiera dell'Italia Nicola Pietrangeli Bandiera del Sudafrica Bob Hewitt
Bandiera dell'Australia Fred Stolle
1-6, 8-6, 4-6, 6-3, 6-2
4. 1964 Bandiera dell'Italia Campionato partenopeo, Napoli Terra rossa Bandiera dell'Italia Nicola Pietrangeli Bandiera del Sudafrica Bob Hewitt
Bandiera dell'Australia Fred Stolle
11-9, 6-3

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel periodo a cavallo degli anni '60 e fino al 1966 ha essenzialmente svolto attività sportiva rappresentando l'Italia nella squadra nazionale di Coppa Davis per sette anni consecutivi. Nello stesso periodo ha ottenuto per tre volte il titolo di Campione Italiano di Tennis. Dopo aver interrotto l'attività sportiva ha iniziato l'attività imprenditoriale che si è progressivamente sviluppata nel corso degli anni fino a raggiungere un fatturato aggregato di Gruppo nel 1992 di circa 220 miliardi, con poco meno di 450 addetti fra Italia ed estero. L'attività del Gruppo si è, in quest'ultimo decennio, particolarmente sviluppata a livello internazionale anche in seguito agli importanti investimenti che sono stati fatti promuovendo, oltre al marchio della società, l'immagine ed il nome di vari campioni dello sport, legati in modo particolare al settore produttivo della società quali il tennis, lo sci ed il golf. Fra le varie cariche che ricopre, è membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana Industriali Abbigliamento, Presidente dell'International Lawn Tennis Club d'Italia, nonché socio del Rotary Club e del Panathlon.»
— 2 giugno 1992[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il vescovo è «novarese dell'anno» con un etnografo e un industriale, La Stampa, 15 gennaio 1987. URL consultato il 10 giugno 2014.
  2. ^ Lea Pericoli, C’era una volta il tennis. Dolce vita, vittorie e sconfitte di Nicola Pietrangeli, Rizzoli, Milano, 2007, p. 76
  3. ^ a b c Scheda sul sito della Coppa Davis
  4. ^ Giorgio Bellani, Tennis, è di nuovo tempo di polemica, Stampa Sera, 27-28 aprile 1965, p. 12
  5. ^ Sergio Tacchini su Tennis Archives
  6. ^ Merlo fa squalificare Tacchini. Pietrangeli lo umilia in finale, Corriere della Sera, 11 ottobre 1965, p. 11
  7. ^ Albo d'oro dei Campionati italiani, su federtennis.it. URL consultato il 21 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2010).
  8. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]